Aquafil annuncia il «nylon biologico»
Corriere del Trentino ed. Nazionale – Economia
di Enrico Orfano.
Progetto di ricerca con la californiana «Genomica». La Borsa premia: chiusura a +2,43% Bonazzi: «Nessuno produce dalle biomasse. In quattro anni la tecnologia per l’impianto»
Oltre alla rigenerazione del nylon recuperato dalle reti abbandonate in mare (Econyl), Aquafil sta cercando un modo per produrre da zero un nylon «pulito». Questo è il senso dell’accordo con la società californiana Genomatica, anticipato dal Corriere della sera di ieri. La multinazionale del presidente di Confindustria Trento, Giulio Bonazzi, ha avviato il progetto di ricerca con Genomatica un anno fa. Settimana prossima è in programma la presentazione ufficiale del progetto, che dovrebbe dare ancora più sprint ad Aquafil, che ha esordito in Borsa nel segmento Star poco più di un mese fa. Ieri mattina alle 10.30 l’anticipazione faceva guadagnare al titolo Aquafil il 4,9%, mentre in chiusura c’è stata una stabilizzazione a +2,43%. «Abbiamo aspettato perché dovevamo capire la fattibilità. Nessuno produce nylon dalle biomasse. In 4 anni metteremo a punto la tecnologia per costruire il primo impianto che ci permetterà di mettere in vendita il prodotto. Il nylon 6 avrà le stesse caratteristiche tecniche di quello che deriva dal petrolio, ma sarà sostenibile», ha riferito Bonazzi, che ha aggiunto: «Siamo stati i primi nel 2011 a introdurre l’innovativo sistema di riciclo Econyl. E oggi circa il 30% dei ricavi del gruppo deriva proprio da prodotti Econyl. Per questo siamo considerati dei campioni dell’economia circolare». Per spiegare il senso dell’investimento sul nylon biologico, il presidente ha poi aggiunto: «Nel medio lungo termine solo chi diventerà sostenibile nei materiali tecnici avrà un futuro. E produrre il nylon dalle biomasse è sostenibile sia nel tempo sia dal punto di vista ambientale». Vale a dire che, guardando ai prossimi anni, la società sta cercando una modalità di produzione sostenibile, per continuare a mantenere il marchio di sostenibilità ambientale, anche quando sarà più difficile reperire materiale da riciclare. La multinazionale ha 14 poli di produzione in otto Paesi e tre continenti, che impiegano 2.700 persone, «Aquafil ha chiuso il 2016 con poco meno di 500 milioni di euro di fatturato consolidato (483 milioni) e contiamo di chiudere l’anno a 520-540 milioni con un Ebitda che passerà da 65,4 a 70/73» diceva il presidente in occasione della quotazione, occasione in cui Bonazzi annunciava: «Puntiamo anche a produrre nel giro di 5-6 anni solo filo proveniente dal riciclo Econyl». Dalle reti da pesca l’obiettivo è di estrarre anche il rame che compone una resina che le impregna. Enrico Orfano
Foto: Industria