“Aquafil è pronta a fare shopping grazie allo sbarco a Piazza Affari” – La Repubblica – Affari Finanza
La Repubblica – Affari Finanza 13/11/2017 SARA BENNEWITZ N.38 – 13 novembre 2017 p. 19
PARLA GIULIO BONAZZI, PATRON DELLA SOCIETÀ CHE PRODUCE RIVESTIMENTI PER PAVIMENTI E ABBIGLIAMENTO TECNICO RICICLANDO L’USATO: “PUNTIAMO ANCHE AGLI INVESTIMENTI SULL’ECONYL E SUL TAPPETO”
Per Giulio Bonazzi, patron di Aquafil, la sostenibilità è una condizione necessaria per fare impresa. Come Brunello Cucinelli ha fatto per il lusso e Carlo Petrini per l’alimentazione, fare impresa rispettando l’ambiente non solo fa bene al pianeta ma fa bene anche all’impresa. E grazie alla quotazione, l’azienda che approda al segmento Star grazie alla spac di Gianni Mion, Sergio Erede, Roberto Italia, Edoardo Subert e Carlo Pagliani, conta di continuare a crescere in tutti i settori in ci opera, ovveroi tessuti da rivestimento per pavimenti,i tessuti tecnici per abbigliamento sportivo e reti da pesca, tutti realizzati con materiali di scarto e processi non inquinanti. Per Aquafil che ha fatto dei materiali riciclati un business, cosa significa essere un’azienda attenta all’ambiente? «La sostenibilità non è una moda, ma l’unico modo per assicurare l’impresa nel futuro. Una volta bastava produrre, poi era sufficiente produrre qualità, ora tutto questo è storia: bisogna fare bene, ma essere consapevoli che quello che si fa non solo genera un profitto, ma risponde a un bisogno e fornisce la soluzione ad alcune problematiche, tra cui quella ambientale». Come vi è venuto in mente di riciclare il filo della moquette? «Abbiamo avuto la fortuna di operare in un settore come quello dei pavimenti tessili, che ha fatto della sostenibilità una filosofia di vita. All’inizio abbiamo ricevuto un forte stimolo dal mercato, poi abbiamo cominciato a ragionare sui nostri stabilimenti, che erano collocati in zone ad alto valore naturalistico.In Trentino a 3 km dal Lago di Garda e in Slovenia a Lubiana, un Paese avanzatissimo sull’ambiente. E così abbiamo iniziato a imparare anche dai luoghi e dalle cose che ci trovavamo intorno: guardando la natura, più che inventare qualcosa di nuovo, c’è da trovare un nuovo modo per imitarla. Quindi dopo i tappeti a basso impatto, abbiamo iniziato a riciclare quelli vecchi, e poi a farlo saltando anche la discarica e i costi e le emissioni della logistica. Abbiamo appena investito su un nuovo sito industriale in Arizona, dove la vecchia moquette si trasforma in un nuovo tappeto». Otto anni fa avevate aperto il capitale a un private equity, oggi a una spac per la quotazione? «Nel 2009 quando i private equity rilevarono una quota di Aquafil, avevamo già in mente l’idea di quotarci. Allora, in mezzo alla tempesta finanziaria, un fondo anglosassone ebbe il coraggio di rischiare su un paese e su un’azienda. In quel periodo nacque Econyl (il polimero della plastica riciclata, ndr ) e lo stabilimento cinese per concludere il percorso di globalizzazione». (….) E grazie alla quotazione, dove vi proponente di crescere? «Ci sono due percorsi che si aprono: da una parte accolleremo gli investimenti sull’Econyl e sul riciclo diretto del tappeto che è un cambio di paradigma nell’industria e richiederà importanti risorse, dall’altra la voglia di fare acquisizioni mirate nei settori in cui operiamo». Che novità per i tessuti riciclati? «Anche in questo segmento siamo leader nel mondo e serviamo numerosi e prestigiosi marchi, e molto altri vengono a cercarci per lavorare insieme. Con altri marchi noti, come quelli del gruppo Prada, non nascondo che mi piacerebbe lavorare spiegare la storia che c’è dietro a Econyl, che nell’abbigliamento tecnico è un brevetto che continuerà a fare la differenza anche in futuro». Giulio Bonazzi (1), patron di Aquafil e Gianni Mion (2), fondatore insieme a Sergio Erede, Roberto Italia, Edoardo Subert e Carlo Pagliani della Spac. Per leggere l’articolo completo e originale: