Bonazzi: «Ecco come il nostro Econyl è diventato il nuovo protagonista della moda»
19 settembre 2019
IL SOLE 24 ORE di Chiara Beghelli
L’ad di Aquafil, l’azienda trentina che produce il filato di nylon rigenerato da reti da pesca e moquette e usato da sempre più big della moda, racconta un percorso durato 13 anni e costato (finora) 140 milioni. E che lo costringe a selezionare le proposte di collaborazione
Un tappeto di 2mila metri quadri è pronto a ricoprire piazza della Scala domenica sera per accogliere gli ospiti dei Green Carpet Awards. Un tappeto costato 140 milioni di euro. A tanto ammontano gli investimenti che a partire dal 2006 Aquafil, azienda tessile di Trento, ha destinato allo sviluppo del filato Econyl, di cui sarà fatto il tappeto che impreziosirà una delle più belle piazze di Milano. «È il più bello e grande che abbiamo mai prodotto – spiega Giulio Bonazzi, ad di Aquafil – è il terzo anno che collaboriamo con questo evento, ma la novità stavolta è che dopo la serata proveremo a ri-usarlo, magari per qualche altro evento, e solo al termine del suo ciclo di vita lo ricicleremo».
La serata di Milano è solo la voce più recente della lunga lista di collaborazioni eccellenti che hanno segnato il 2019 dell’azienda. Collaborazioni peraltro sempre più numerose, poiché la moda, in cerca di livelli di sostenibilità sempre più alti, si è appassionata di questo filato ricavato dalle reti da pesca e dal “fluff” di tappeti e moquette dismessi: 10mila tonnellate di Econyl consentono di risparmiare circa 70mila barili di petrolio greggio ed evitare l’emissione di oltre 57mila tonnellate di CO2.
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