Sul «green carpet»: alla Scala di Milano gli Oscar della moda eco. CORRIERE DELLA SERA
Assegnati gli Oscar della moda sostenibile.Un tappeto da reti da pesca rigenerate ha condotto in teatro celebrity e stilisti. Nella piazza un giardino con melograni, allori e felci. Si ripete nel 2018, e intanto a febbraio…
Milano sposa l’etica fashion
Un favoloso giardino all’italiana. E un tappeto dei desideri che in realtà, al genio della lampada, chiede di esaudire un solo (grande) desiderio: quello di una moda più sostenibile per preservare il futuro. Ma come è nato il tappeto colorato di verde, frutti e fiori come un prato di 1.200 metri quadrati sul quale sfileranno domani le modelle dei Green fashion award alla Scala? «Mi ha chiamato Livia Firth di Eco-Age che avevo incontrato al Summit di Copenhagen della moda sostenibili», spiega al Corriere Giulio Bonazzi, numero uno di Aquafil, gruppo trentino di Arco . «Abbiamo iniziato così a progettare il tappeto in filo Econyl, rigenerato da rifiuti di Nylon 6 che sarà srotolato davanti e fino all’interno del teatro alla Scala». Rigenerato da che cosa? «Dalle reti da pesca dell’industria del salmone in Norvegia, ma anche in Scozia o nel Mediterraneo: tra il 2010 e il 2016 abbiamo recuperato 20 mila tonnellate di reti; e pure da vecchi tappeti che arrivano perlopiù dagli Usa o da scarti tessili dalle produzioni italiane e cinesi, e ancora da residui plastici dalla Germania».
Il tappeto verde in Econyl
Insomma, davvero un «green carpet» (quello srotolato a Milano è stato realizzato con il filo ecologico da Ege in collaborazione con Ecocontract) creato rielaborando scarti. E che dopo aver visto sfilare le grandi maison del fashion globale(non solo quello italiano) sarà ancora riutilizzato e alla fine sarà rigenerato: perché la particolarità di Econyl è proprio quella di poter essere rigenerato infinite volte. Il sogno di ogni economia circolare, di ogni progetto sostenibile. Un materiale già impiegato nell’industria della moda dai designer più sensibili al tema ambientale, a partire da Stella Mc Cartney. «Non solo McCartney — precisa Bonazzi che è anche presidente di Confindustria-Trentino e sta preparando Aquafil all’approdo in Borsa al segmento Star. E spiega: «Ad oggi abbiamo firmato quasi 170 contratti di licenza con altrettanti brand del fashion globale, da Adidas ad Outerknown /gruppo Kering), da Levis a Gucci a Speedo. E a proposito di tappeti, anche quello che riveste la pavimentazione del Bundestag di Berlino è in Econyl, così come quello degli uffici di Google e Facebook negli Usa». (…)